17/11/97

Pax et Bonum Tibi… Francisce!

di Franco di Blasi, Terzo Classificato

Quando delle vesti ti spogliasti
dalla voce divina ammaliato
a lussi e bagordi rinunciasti
e da tutti fosti allontanato.

Divenne amante tua la carità
da troppi spesso dimenticata
perché sorella della povertà
spauracchio di gente affamata.

Nella tua celeste sofferenza
prova desti d’amore e passione
nella tua dottrina c’è l’essenza
che gli uomini spinge alla ragione.

“Pax et bonum” predicando andasti
“laudano” il Creato e la Natura
anche un feroce lupo placasti
carezzandolo senza paura.

A tutti regalavi un sorriso
fonte chiara di vita e verità
fu per questo che fosti deriso
eterna effige di felicità.

Testardo l’uomo guarda al progresso
cercando nella tecnologia
il potere.. la fama.. il successo…
sordo ai lamenti lungo la via.

E muoiono pargoli innocenti
da fame e indifferenza ammazzati
muoiono travolti dagli stenti
e da quanti non l’han mai amati.

Vacillante e senza più amore
ognuno pensa a se stesso
certo nel profondo del suo cuore
che è solo una questione di sesso.

Il vizio pare novella virtù
in questo mondo di falsi eroi
sesso e droga par che valgan di più
or che Lucifero è dentro noi.

Sveglia le menti Francesco caro
invitando l’Uomo alla carità
in questo calice troppo amaro
Gesù nostro Signore più non berrà

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