19/04/04

L'Uomo dei Gabbiani

All’ora di pranzo,
tra barche capovolte e la risacca,
semina pane sulla battigia,
in mezzo all’onde…
ed è subito ressa di gabbiani
addosso, intorno
a nasconderlo in una nuvola palpitante
e versi striduli come parole.

Spiaggia che biancheggia d’ali,
brulichio, come in festa paesana,
di corpi a mezz’aria,
di piume che odorano di vento e sale
di vecchi pontili, di porticcioli lontani….

Anche oggi l’epifanico incontro
con questi esseri liberi d’acqua e aria
che hanno imparato,
briciola dopo briciola,
a fidarsi e ad amarlo.

Ed egli parla loro dei suoi problemi,
della solitudine amara,
dello stillicidio di giorni
che non passano mai…
della speranza viva
di diventare un giorno
anche lui gabbiano.


Salamone Paolo

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