16/11/00

Di te Francesco

di Conficoni Leonello Susegana (Treviso), Secondo Classificato

L’autore si pone in ricerca delle origini dell’esperienza di Francesco, immaginandolo come la radice tenera di un antico albero. Nel gesto dello scavare, propone all’umanità di attingere da questa Radice che pare dormire, ma che invece può portare forte il messaggio della pace nel mondo.
Dietro la colina del tempo
di novecento inverni andati
era lì, come radice tenera
che al sole del tramonto
posava in me chiara
l’ombra del suo miracolo.
Era dietro la collina
lì proprio sul passo solito
del bruco stanco e opaco di sudore.
Tolgo la terra, annaspo con le mani
come animale che cerca un suo tesoro
anche lontano e antico.
Era il tuo legno
vanga con cui sfioravi la Tua Terra
e i campi dell’uomo Povero e semplice.
Pare dormire la Radice al Vento
voglia di risvegliare il sonno
della pace che non dorme
e scalda di umano vento
Il seminar la storia.

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