10/10/08

Alla luce della notte

Segnalazione “Alla luce della notte” di Maddalena Roberta – Siracusa

Ho passato circa mezz’ora a fissare la mia immagine riflessa nello specchio del bagno… cercavo di trovare un particolare del mio aspetto che potesse attrarre l’attenzione di un uomo… c’è voluto del tempo anche per scegliere il vestito e per truccarmi. Alla fine ho indossato un abito colorato, stile anni ’70 e, tra le mollette che mi tiravano i capelli e i tacchi alti che torturavano le mie caviglie, mi sentivo sempre meno sicura di quest’uscita. Quando al suo squillo, mi tirai la porta di casa dietro le spalle cercai di rassicurare me stessa, ricordando che è solo un amico, che ci conosciamo da mesi e lui ha sottolineato sempre di volere solo amicizia.
Esco dal portone principale e nella fretta di riporre il cellulare nella borsetta non mi accorgo del gradino e inciampo. Mi aspetto rassegnata di finire rovinosamente per terra, invece mi ritrovo fra le sue braccia. Lui mi guarda e sorride, io imbarazzata cerco di ricompormi, ma finisco col rovesciare tutto il contenuto della borsetta ai suoi piedi. – Non ridere! – dico, senza riuscire a rimanere seria. – Scusa ma sai sempre come attirare la mia attenzione – risponde lui, dandomi un bacio sulla guancia.
Una volta in macchina, con la radio a farci da sottofondo, iniziamo a raccontarci la giornata appena trascorsa, mentre molto lentamente raggiungiamo gli amici già seduto ad aspettarci in un piccolo ristorante fuori città. E’ una notte molto calda, i vestiti tendono ad aderire alla pelle ad ogni minimo movimento del corpo, ma dal mare arriva una leggera brezza che solleva di tanto in tanto la tovaglia del tavolo attorno a cui siamo riuniti. Ad illuminare i nostri volti ci sono solo le luci delle candele alla citronella disposte un po’ ovunque sulla terrazza, stranamente deserta e silenziosa.
Spostando la sedia per proporre un brindisi quasi urto il cameriere con alcune delle nostre pizze tra le mani. Arrossisco e sembro essermi dimenticata il motivo per cui tengo alzato il boccale di birra rossa ghiacciata. – A tutti voi! _ ripeto un paio di volte. – Da quando siamo entrati gli uni nelle vite degli altri non mi sento più sola.. grazie ! – dico con più sicurezza, ad alta voce. Lui, seduto al mio fianco come sempre, mi sfiora un braccio in maniera non casuale per poi tornare a parlare con gli amici intono a noi. Restiamo seduti a mangiare, parlare, ridere per ore… la notte sembra diventare sempre più buia, il rumore del mare sempre più sordo, qualche candela si è già spenta, i contorni dei vostri volti diventano sempre meno definiti, mentre il tono delle voci rimane allegro, le conversazioni assumono sfumature un po’ piccanti e nessuno accenna ad alzarsi, a salutare, a congedarsi… senza curarci del tempo trascorso, senza curarci del mondo intorno a noi restiamo uniti, consapevoli e grati, nel calore di questa notte estiva.

Nessun commento: