16/11/03

Errando per giungere ovunque

di Moretto Graziano di Anversa (Belgio), Primo Classificato

Desta meraviglia che il secolo che stiamo faticosamente vivendo, il secolo in cui l’unico antidoto all’incertezza dilagante sembra l’Apparire, non importa come, ma solo Apparire, anche a scapito della propria dignità, il secolo in cui l’Essere non è argomento trattato neanche dagli psicologi tanto è fuori moda, ci sia chi, come l’Autore di questa breve ma intensa poesia, non a caso senza titolo, si vesta del suo Essere, che è la sua vera umana armatura e vada errando per giungere ovunque, così recita il primo verso, alla ricerca delle sensazioni più straordinarie, sia essa la fragranza di un ricordo che la ricerca di tutte le fragilità della vita, rivolgendosi in questa ricerca proprio alla vita, la quale, come scrisse Conan Doyle, è sempre infinitamente più originale di qualsiasi volo di fantasia.

Errando per giungere ovunque
un cenno appena scandito risuona
svanisce
ed è ancora in me
cheto
forse è l’avanzo di un ricordo che vive e muore
ma sopravvive nella tua fragranza
e inseguo ogni fragilità
-per trovare i tuoi uguali solo nell’incorporeo-
riesumo altri segni tra il pulsare delle giornate irreali
è un messaggio che per ritrovare dovrò perdere:
un gesto inconsistente,
forse è il tuo candore disperso
tra spire sottili nel tempo

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