15/10/06

A un amico

di Flumiani Maria Cristina - Milano, Primo Classificato

Arriva sempre prima o poi il momento di tirare tutto fuori e “fare pulizia”, negli armadi di casa come nella nostra vita. L’occasionale ritrovamento di alcuni fogli scritti da un amore passato, scatena una valanga di ricordi sulla vita in comune di due persone tra loro diverse, ma che in realtà sono legate da un tratto comune del proprio carattere, l’essere fondamentalmente dei singles di natura.
Per aver espresso la solitudine di chi non è riuscito a superare l’unicità del proprio io e si chiude arroccandosi sulle proprie posizioni, ognuno su una diversa isola. Solo imparando a nuotare, ovvero a liberarsi delle proprie sovrastrutture, si potrà operare un riavvicinamento emozionale.

L’Altro giorno ho deciso di riordinare la casa; ho cominciato dagli armadi scartando i vestiti superati o mai messi, cercando nuove soluzioni per aumentare lo spazio disponibile; con la paura, propria di chi è disordinato, di non ricordare poi il nuovo posto scelto per alcuni oggetti di uso poco frequente (lampadine, rullini per la macchina fotografica, i gemelli di una camicia che non ho più ma che potrebbero tornare utili).
Ecco il sacchetto pieno di carta da regalo, fiocchi e biglietti di auguri; ma ci sono anche partecipazioni di matrimonio, cartoline ricevute dagli amici o acquistate per ricordare il luoghi visitati. Improvvisamente, mi trovo davanti dei fogli coperti dalla tua calligrafia minuta e ordinata; e vecchie situazioni rimbalzano davanti a me dal passato: ecco il fax dove avevi disegnato la cartina del “nostro nido”, ormai illeggibile; che emozione quando l’avevo ricevuto! Questo foglio invece accompagnava quel carillon che mi avevi portato da Parigi, ora appeso alla maniglia della porta.
Adesso tutto è passato – mi rimangono queste righe, le fotografie e il ricordo di quel tuo carattere complicato come il nome.
Ti ricordi come erano belle quelle serate trascorse a leggere sul divano? Rare e quindi tanto più apprezzate perché la tua natura insofferente ti impediva di rilassarti a lungo; molto stressante per chi ti stava vicino, consapevole della brevità di quei momenti di pace. Ricordo anche come ti arrabbiavi se invadevo il tuo spazio sparpagliando libri e giornali: in silenzio, me li sbattevi addosso, corrucciato.
Di te mi piaceva la molteplicità degli interessi – la moto, i viaggi, la lettura, le mostre. Ricordo che leggevi due libri contemporaneamente; ti dirò che ho sempre pensato che così non potevi apprezzarne nessuno.
Quanto alla passione per l’arte culinaria l’avevi delegata a me che sono sempre a dieta! Mi rimane una folta collezione di riviste gastronomiche che non so mai dove mettere – prima erano in camera, adesso sono in cucina, prima o poi finiranno sul balcone.
E i viaggi? Bellissimi e articolati, si traducevano sempre in spostamenti continui e camminate interminabili; ti dirò che per me erano un incubo e alla partenza sognavo già il ritorno.
Tu amavi l’ordine, la perfezione; a me è sempre piaciuta la casa “vissuta” – la trovo allegra, accogliente, rilassante; avrei tanto voluto avere un gatto ma la tua mania per l’igiene e la pulizia me l’hanno impedito; adesso ne ho due che adoro; ma confesso che mi hanno distrutto il salotto, tende comprese.
Non ho rimpianti perché come dicevi sono “zitella di carattere”; amo la mia libertà. Ma forse questo è un lato che abbiamo in comune perché anche tu rifuggi i condizionamenti.
Adesso siamo su due isole separati dalle nostre differenze.
Forse, in futuro, liberi da rancori e pregiudizi, impareremo a nuotare e ci faremo compagnia.

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