09/10/07

Angeli

di Lurini Maria – Maddaloni (CE), Primo Classificato

Chi sono gli angeli? Sono ancora quegli esseri spirituali e di giovanile bellezza dotati di ali? Chi rimane aggrappato alla vita attraverso i propri sogni; chi vive in una dimensione diversa da quella degli altri, con valori essenziali ma profondi, e proprio per questo riesce ancora a sorridere; chi si sveglia da uno stato di torpore esistenziale indotto dalla paura dell’altro da sé, ed improvvisamente solleva lo sguardo e si accorge del mondo e vuole viverlo e volare su di esso…Sono candidati a diventare angeli, o lo sono già?
Per aver rappresentato con sapienza stilistica ed estrema sensibilità la grande forza che è insita nei più fragili.

Qualcuno ieri mi parlò di Angeli…
Forse era un uomo fragile che parlando pregava.
Molti erano i suoi sogni. Erano talmente tanti che, come i vagoni di un trenino assemblati da bambini, stentavano a tenersi uniti nella loro corsa avevano un andamento buffo, colorato, scombinato.
Ancora oggi i suoi sogni reggono. Ancora per oggi i sui sogni lo tengono insieme.

Qualcuno ieri mi parlò di Angeli…
Mosè, con i suoi grandi alluci che straripavano dalle ciabatte sdrucite, guarda dalla sua solitaria postazione le macchine che sfrecciano lungo la strada. Sulla testa, appeso ad un ramo dell’albero che gli fa ombra pende, a testa in giù come un allegro impiccato, un mazzo di fiori di plastica.
Ai suoi monumentali piedi c’è il frutto dell’ultima incursione nei bidoni lì vicino: sbilenchi e ammaccati si offrono in bella vista un orsacchiotto di pezza e una bambola vestita da spagnola.
Mosé dai grandi pedi e dalla grande mascella, coi suoi occhi azzurri, velati di cataratta e di saggezza, guarda. Immobile guarda e sorride seduto, appoggiato al suo inseparabile sgangherato passeggino per bambini. Anche l’orsacchiotto orbo e la bambola dagli occhi socchiusi, a loro modo, guardano e sorridono.
Noi tutti, con le nostre auto, andiamo felici con lo sguardo fisso e diritto davanti a noi. E’ difficile il lunedì mattina, concedersi il tempo di sorridere.
Mosè, immobile, continua a sorridere.
Qualcuno ieri mi parlò di Angeli…
Era una donna che soffriva di vertigini. Da sempre guardava dove metteva i piedi. Per paura di cadere camminava come un’acrobata su un filo.
Quando fu vecchia le sue gambe stanche si rifiutarono di seguirla e lei, ora che era seduta, si accorse di non aver mai guardato il mondo intorno a sé.
Invocò gli angeli perché le regalassero un paio d’ali.

Nessun commento: